sabato 3 settembre 2011

recensione di "conosci te stesso" su non conforme on line

qui di seguito la recensione su nonConforme online numero 103 - Settembre 2011 di Atttila (al quale non abbiamo dato denaro) del nostro nuovo disco. quasi commossi ringraziamo...

[ Recensioni ]
Innato senso di allergia
Conosci te stesso - CD - 2011, Perimetro RTP
A cura di Atttila
Grande ritorno degli InSeDia dai tempi del mitologico “Quando c’era lui”, un classico non privo di sbavatura che conteneva veri e propri inni.
Loro li conoscete tutti ormai, romani de Roma, attivi nel Foro 753, dispensatori di classici come “Palazzinari” e “Quando c’era lui”, che con questo terzo CD raggiungono la perfezione, spazzando via con questo “Conosci te stesso”, tutti i problemi di produzione e le imprecisioni del precedente lavoro, con una registrazione pulita, ma potente al punto giusto dove tutto è equilibrato, e la voce di Giacomino è più controllata.
Si parte con “Giovinezza”, pezzo punk rock melodico cadenzato con un coro che ci fa capire subito con chi abbiamo a che fare, per passare alla ska-nzonata “60 Milioni” che, con un semplice lalala nel coro ci trascina immediatamente nella mischia.
Con “Alcazar” tornano gli InSeDia che preferisco, quelli epici e celebrativi di “Ricordati Roma”, da lacrimuccia e fiaccola in mano. Rock totale, con un malinconico fraseggio di piano in sottofondo, Giacomino interpreta perfettamente quanto deve e ci porta per mano sulle mura del presidio di Toledo. Il fatto che mollino una tale bomba poco dopo l’inizio del disco fa presagire grandi momenti.
Si vira su atmosfere più leggere in “Scooter boy”, (che potete assaggiare sul tubo nel divertente videoclip che ha anticipato il disco ), che celebra una cultura molto viva anche nello stivale che ha eretto lambrette (e vespe) a culto assoluto alla faccia delle custom.
La title track “Conosci te stesso”, parte subito alla grande con un coro da brivido che si incastona perfettamente in uno dei più bei pezzi pop-punk italiani degli ultimi anni, con un testo personale, per niente scontato ed ulteriori vocalizzi di massa registrati perfettamente.
Come già detto in passato il punto di forza degli InSeDia hanno è sempre stato il richiamo barbarico che funziona sempre, sia nei momenti di massima goliardia che nei richiami al fuoco e al sangue, che questi ragazzi sono evidentemente coscienti di avere nelle vene.
Ammiro la loro capacità di sorridere un attimo e tornare seri in maniera naturale, come se niente fosse in pochi istanti.
Dopo il breve intermezzo di “Come voi”, parte zompettando l’ironica “Piscologo”, una scheggia con un testo che mi ha fatto cadere dalla sedia e un finale con ennesimo coro da mille voci sul finale che rappresenta uno dei punti migliori di tutta la loro “opera” ed inserimenti di sottofondo parlati in “lingua” che sempre apprezzo.
“Saudagi”, si vira verso un rock italiano lento con cui Giacomino & co. dichiarano esplicitamente di non voler esser parte del circo contemporaneo, un urlo semplice ma infuocato, che va dritto al cuore.
Citando Spengler, ci si dirige verso il “Tramonto delle occidente”, rispecchiandosi tra le rovine di esso, tra assolini che si stampano in testa, tastiere wave e voce incazzata trasmessa da un megafono lontano, per un altro pezzo di quel rock assoluto retto su chitarre veramente azzeccate. Militanza, determinazione, sete di continuità, voglia di esistere al pieno.
E sul finale, con “El-Alamein” non poteva che esserci una chiusura con il botto, con rivisitazione di uno dei miti fondatori dell’identitarismo contemporaneo. Che dire, probabilmente il pezzo più bello del CD, con tutti gli ingredienti che ci si aspetta, ipervitaminizzati da una drammaticità unica.
Ultimamente sono abituato ad ascolti ben più pesanti e diretti, ma non posso che levarmi il cappello da tanta classe espressa con tale entusiasmo e determinazione. La potenza spesso viene dall’anima e non dal volume degli amplificatori e i barrè squadrati. InSeDia per 1000 anni!

venerdì 29 luglio 2011

INFO CONCERTI:

CAMPO PLUS ULTRA 2011 - PERCILE
VENERDI 29 LUGLIO

Da Roma: Percorrere l’Autostrada A – 24 ed uscire allo svincolo Vicovaro – Mandela. Da lì raggiungere dopo circa 2 km la Via Tiburtina fino all’abitato di San Cosimato. Da qui svoltare a sinistra e percorrere la Via Licinese per circa 15 km.
Da Tivoli : Percorrere la via Tiburtina per 13 km. Giunti a San Cosimato proseguire l’itinerario sulla Licinese per ulteriori 15 km circa.

FLYER...



lunedì 11 luglio 2011

60 milioni

60 milioni di bravi allenatori che parlano di sport da comode poltrone
Lo sai se c’ero io che gioco che facevo però prima un’altra birra che intanto me la bevo

60 milioni di capi del consiglio, sentenziano dal fondo del loro nascondiglio
Ma non t’esponi non ti schieri è roba da esaltati ma quando c’è da chiedere coraggio da pirati


60 milioni di telespettatori e ancora più decoder TV e presentatori
La guardi con distacco, mica come gli altri, ma se manca la corrente non sai cosa inventarti

60 milioni di giudici severi, la legge anche se dura è fatta di doveri
Ma quando tocca a te l’aiuto poi l’hai chiesto,
neanche più il coraggio di dirti disonesto

Nessuno s’accorge dell’unica persona, che ti può giudicare senza essere smentita
È inutile che cerchi non la troverai, guardati allo specchio e forse capirai.

Giovinezza



La nostra giovinezza che volete portar via
Con i volti sorridenti della vostra ipocrisia
Volete il nostro amore, volete il nostro odio
Volete ciò che è vivo e che pulsa con orgoglio


Schiavi di un  potere che oramai idolatrate
Col sorriso ci vedrete dove meno lo aspettate
Perché quello che ci muove, voi ancora non capite
Sono liberi pensieri nelle nostre menti ardite

E’ la nostra è  giovinezza che per noi è stile di vita
È una presa di coscienza, una strada che è in salita
Una forza inarrestabile che non s’è mai esaurita
Un gol al novantesimo quando già sembra finita

E’ un sistema di potere che si assolve anche da solo
e non paga chi ha sbagliato e che naviga nell’oro
Magistrati compiacenti e giornalisti prezzolati
volevate un mondo triste ed invece siamo tornati


Vecchi imbalsamati aggrappati alle poltrone
Signori ormai decrepiti che la fanno da padrone
Ma un bel giorno state certi vedrete invase le città
Una marea irresistibile che vi sommergerà